I LIMITI DELL’ISTITUTO DEL GRATUITO PATROCINIO IN SEDE CIVILE

“Mala Giustizia”, Cusin, tecnica mista

Nella mia professione spesso mi sono trovato a difendere in ambito civile, pressochè gratuitamente, i più deboli e gli indifesi, e non mi riferisco a quelli che hanno diritto al gratuito patrocinio, in quei casi se ne fa carico lo Stato, ma chi ha un reddito familiare, ad esempio, superiore a Euro 11.493,82 lordi (soglia della concessione nel 2020), anche di un solo centesimo e ha un nucleo famigliare composto da 2 o più persone che non lavorano. Questi soggetti disagiati non li aiuta nessuno, ma anche le persone meno abbienti non se la passano meglio, infatti, calcolando che una causa dura in Italia mediamente 3 o più anni, basta che in uno di tali anni, il beneficiato superi come reddito lordo, anche di un solo centesimo la soglia di sopravvivenza e come conseguenza decade dal beneficio. In questi casi il difensore non viene pagato e all’ex beneficiato vengono richiesti indietro i soldi anticipati dallo Stato.

Va inoltre segnalato che se l’assistito indigente vince la causa, all’avvocato difensore non vengono riconosciute tutte le voci di parcella (sebbene per attività realmente espletate) in particolare non viene considerata la voce “fase di studio della controversia” e viene applicato come tariffario il 50% dei medi (fin qua è corretto), ma si badi non sul valore causa, ma sull’effettivamente liquidato, con la conseguenza che, se la parte assistita perde la causa, il difensore del gratuito patrocinio ottiene una parcella più alta rispetto al difensore che vede ottenere a favore del proprio cliente un riconoscimento ad esempio del 30% della pretesa economica (con violazione dell’art 3 Cost.). Infine alla controparte soccombente viene fatto comunque pagare il doppio delle spese e il 50% delle stesse le incamera lo Stato (per un attività espletata dal solo difensore). Comunque in questi casi bene o male il difensore viene pagato, ma cosa succede se la persona abbia a carico, ad esempio, il coniuge e 3 o 4 figli minorenni e guadagni Euro 12.000,00, lordi all’anno? Vuol dire che allo stesso non è in grado economicamente di potere ottenere giustizia, in barba al dettato dell’art 111 Costituzione, perché in quei casi, come potrà una persona che mantiene una famiglia, già al limite della sopravvivenza, tutelare i propri diritti in giudizio tenuto conto degli alti costi della giustizia.

Basterebbe introdurre la possibilità di ampliare la platea degli assistiti, anche in ambito civile, consentendo il superamento della soglia limite, per Euro 1.000,00 per ogni persona a carico e garantire al beneficiato la possibilità di poter contare sull’assistenza gratuita da parte dei consulenti tecnici di parte e del CTU. In questi casi lo Stato potrebbe stabilire per i consulenti un apposito tariffario che contempli, per difensori e tecnici, le attività effettivamente espletate (coprendo tali costi con il 50% che attualmente viene sottratto ai difensori in caso di vittoria della causa).                                            Avv. Massimo Colangelo

Pubblicato da Massimo Colangelo (Michelangelo Magnus - Movimento R.A.O. Reality Art Open)

Avv. Massimo Colangelo

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